Lettere anonime per guarire #1

07 Marzo, 2024

GUARDATA da chi
non ti doveva guardare,
INVISIBILE a chi
doveva amarti,
IMPAURITA da chi
ti guardava.


Perché, perché, perché proprio a me, perchè.
Perchè da amico fidato di gioco ti sei trasformato in traditore persecutore?
Ma in questa lettera voglio parlarti di me, di cosa ho passato, di come mi sia stata tolta e calpestata la possibilità di fanciullezza serena e spensierata, come dovrebbero aver diritto tutti i bambini.

I tuoi sguardi, la tua presenza nascosta a interrompere i miei giochi in cortile.
Per me non erano solo sguardi, era violenza, abuso, era uno sguardo viscido, sporco, lurido.
E io mi sentivo viscida, sporca, lurida, cattiva, in colpa, peccaminosa e mai avrei potuto confidare a qualcuno questa cosa perchè non so come avresti reagito e io sarei passata per puttana.
Per anni ho dovuto guardarmi le spalle per essere sicura che tu non fossi dietro a me a tendermi un agguato, a mettermi le mano addosso, a violarmi.

Per anni ho dovuto controllare i tuoi movimenti per non correre il rischio di incontrare te o il tuo sguardo, soprattutto quando depositavo la bici sul retro della casa, in garage, dove già mi avevi messa in trappola una volta, mi avevi attirata con l’inganno per poi approfittare della mia ingenuità.
Ho dovuto abbandonare la pallavolo perché gli allenamenti erano la sera e non potevo arrivare a metter via la bici col rischio che tu mi fermassi. E più di una volta ho avuto la sensazione di esserti sfuggita per poco.

Perché? Perché? Perché?
Adesso non mi interessa più sapere il perché, mi interessa restituirti il peso del dolore che mi ha accompagnato per tutta la vita, restituirti la colpa di una cosa che mi sono addossata tutta una vita e di cui non ero minimamente responsabile ma solo vittima, restituirti il dolore della mia anima turbata, della mia sessualità condizionata dalla paura di ogni uomo mi si sia avvicinato nella mia vita.
Restituirti lo sporco, il luridume e la viscidezza che mi sono tenuta dentro tanto tempo, troppo tempo.
Restituirti una vita vissuta nell’ombra, nell’invisibilità, perché se nessuno mi vede nessuno mi può guardare e nessuno mi può toccare e nessuno mi può violare-
Ti restituisco la mia solitudine, tristezza, inadeguatezza a rapportarmi con le persone e in particolare con gli uomini.
Ti restituisco il peso della colpa, della vergogna che mi sono portata dentro tanti e troppi anni.
Ti restituisco il mio odio e la mia rabbia che hanno accompagnato colpa e vergogna, rabbia per averti permesso di farmi tanto male.
Tanto male, tanto male, perché ti ho permesso di farmi tanto male.


Questa lettera è stata scritta da una persona che sta rielaborando la propria storia infantile.
Con coraggio sta riaprendo le pieghe della memoria per cercare e poi affrontare ferite e dolori sospesi, perché ogni movimento interiore interrotto è un fantasma che ci perseguita e boicotta la nostra quotidianità.
Se vuoi far arrivare alla persona che l’ha scritta la tua vicinanza, emozione o comprensione, puoi scrivere una lettera e spedirla a:
Corallo
via 5 Torri 35
Osimo AN 60027.
Noi provvederemo a fargliela avere.

Se desideri condividere un tuo testo come esercizio di guarigione puoi scriverci a emily@pedagogiadinamica.com

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